La grande confusione di questi giorni evidenzia uno dei tratti più profondi e duraturi del carattere italiano: patrioti nelle emergenze, particolaristi davanti al primo spiraglio di luce. Per una classe politica che
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On January 24, the Italian Supreme Court (Corte di Cassazione) found in favour of some food-delivery riders litigating against their platform. The Court decided to apply a 2015 legislation that extends employment and labour protection to all workers whose work is organized by someone else, which in Italy is called lavoro etero-organizzato.
[...]Negli ultimi giorni si è riacceso il dibattito politico sul mercato del lavoro italiano e sulla disciplina dei licenziamenti. Alcuni esponenti politici hanno riproposto la reintroduzione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, di cui nel 2020 ricorre il cinquantesimo, per tutti i lavoratori nelle unità produttive più grandi. Pochi giorni dopo, il "Corriere della Sera" ha ripreso dati diffusi dall’osservatorio sul precariato dell’Inps, che mostrerebbero un calo dei licenziamenti e del contenzioso in tribunale successivo all’approvazione del Jobs Act: “il «tasso di licenziamento (calcolato rispetto all’occupazione esposta al rischio a inizio anno)» è costantemente calato”.
[...]Secondo gli attivisti di Attac, che com’è noto non amano nessuna espressione del modello neo-liberista contemporaneo, il Black Friday avrebbe dato un contributo notevole alle emissioni di gas serra. A partire da questa considerazione, necessariamente ipotetica, le manifestazioni di venerdì 29 novembre che, anche in Italia, hanno di nuovo visto scendere in piazza i giovani per chiedere l’intervento dei governi mondiali per contrastare il riscaldamento globale, si sono tradotte in un “Bloc Friday”
[...]Come molti della mia generazione dell’immediato dopoguerra, sono cresciuta nello spirito del ’45: vivevamo in uno Stato di diritto e lo praticavamo con impegno; criticavamo lo Stato in nome della Costituzione e dei diritti da conquistare;
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